Arteterapia

Cos’e’?

L’arteterapia è un percorso liberatorio e riabilitativo che utilizza il linguaggio visivo, che si fonda sulle capacità creative e sul processo evolutivo della persona. Si sviluppa storicamente dagli anni quaranta in Gran Bretagna e negli Stati Uniti come modalità di cura per reduci di guerra traumatizzati, accolti in ospedali psichiatrici. Mentre le parole implicano la concettualizzazione e la verbalizzazione del disagio e possono mentire, nascondere o dimenticare le immagini non mentono: sono immediate, autentiche, partono dal profondo ed è più facile tirarle fuori.

Con il termine arteterapia si intende una tecnica di intervento non verbale durante la quale, attraverso diverse espressioni artistiche, si cerca di favorire il dialogo della persona coinvolta, al fine di migliorare la propria condizione psichica e di conseguenza la qualità della vita.
Questo metodo si basa sull’idea che affidarsi al processo creativo possa portare a un miglioramento del proprio stato mentale, al superamento di un malessere e al raggiungimento di una migliore condizione interna e di conseguenza anche esterna.

Perché fare arteterapia

L’arteterapia è una disciplina che fa uso delle arti grafico-plastiche e vuole essere uno strumento per la ricostruzione dell’identità e dell’equilibrio della persona. Potenzia l’autostima, migliora l’immagine di sé e il rapporto con gli altri, promuove il benessere e sviluppa le potenzialità individuali. L’Arteterapia utilizza le potenzialità, che possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non emergono con le parole e nei contesti quotidiani, in tal modo incoraggiando i talenti, le attitudini, le abilità e migliorando la qualità di vita della persona.

“L’arteterapia arriva dove non arrivano le parole”

Cosa avviene durante una seduta di arteterapia?

Per concretizzarsi l’arteterapia si avvale di materiali artistici che possono essere scelti a seconda del percorso che si sta intraprendendo e giudicati più idonei o semplicemente più graditi alla persona che li utilizza. L’opera creata diventa “oggetto transizionale” nel quale ci si rispecchia e ci si identifica diventando un mezzo di guarigione, una catarsi, un tentativo di esorcizzare il male e la paura, a volte facendosene complici. Paziente e arteterapeuta partecipano all’esperienza estetica e ne sono reciprocamente influenzati, la dialettica di questa sinergia non è riconducibile alle sole parole, né al significato dell’opera stessa, ma all’estensione della conoscenza di sé e del mondo.

Arteterapia con pazienti psichiatrici

L’arteterapia ha trovato originariamente la sua applicazione in ambito psichiatrico. Solo in epoca recente viene proposta anche in altre situazioni terapeutiche come nel sostegno agli anziani (malati di Alzheimer o Parkinson) e al portatore di handicap o nei soggetti con disturbi di personalità e diversi tipi di dipendenza (tossicodipendenza, alcolismo). Importante è anche il suo impiego nella prevenzione come, ad esempio, nella conflittualità del periodo adolescenziale o nello sviluppo della creatività dei bambini.

“Quel che differenzia i creativi dai non creativi è che questi hanno un “ufficio censura” troppo invadente” Jacopo Fo

L’Arteterapia a confronto con l’arte

La didattica dell’arteterapia ha radici negli insegnamenti dell’arte, della creatività e degli studi psicodinamici. I lavori artistici sono il mezzo per l’espressione e la comunicazione del mondo interno – emozioni, fantasie e pensieri – e offrono un luogo dove dare una forma visibile e condivisibile ai propri vissuti. L’arteterapia parte da qui, dalla capacità che hanno i colori di dire qualcosa a chi osserva. Colori, linee, forme, ombre, luci, vuoti e pieni sono le parole di un alfabeto nuovo. Da questo concetto inizierà il percorso e la sequenza dei disegni eseguiti con regolarità che condurrà il paziente alla fine del trattamento a dire a se stesso guardando la sua opera finale: «Questo sono io».

Come l’arte diventa terapia

In ambito Arti Terapico, con il termine di “terapia” si fa riferimento all’accezione più completa dei concetti di salute e benessere fornita dall’OMS (Organizzazione Mondiale per la Salute), intendendo con ciò una relazione atta a prendersi cura più che a curare nel senso clinico del termine.

La terapia, pertanto, è da intendersi come una pratica orientata al perseguimento del benessere dell’uomo. Secondo l’OMS, infatti, l’obiettivo dell’Organizzazione è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.

Dove si applica

Le applicazioni cliniche dell’arteterapia in contesti preventivi, riabilitativi e terapeutici, sono indice dell’utilizzo attuale dell’arteterapia e della danzamovimentoterapia: dagli asili nido, agli “Alzheimer Cafè”, dalle scuole di diverso grado ai centri diurni, dagli atelier in comunità migranti al carcere, dagli ospedali agli hospice, l’arte ha sempre qualcosa da offrire e l’arte terapeuta è il mediatore, facilitatore e portavoce delle ricchezze interiori di ogni individuo, senza giudizio e senza discriminazioni.

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